Incontri
Il Sorriso di Geky
Giovedi 19 in Baita Baradello alle ore 20:00 cena in compagnia della associazione
IL SORRISO DI GEKY
Domenica 20 Ottobre 2019 "Corriamo con Giacomo"

Vittore de Carli

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Il volume del giornalista comasco Vittore De Carli
“Dal buio alla luce con la forza della preghiera”,
prefazione del Cardinale Angelo Comastri, pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana, LEV, copre un particolare arco autobiografico dell’autore, la cui frenetica attività è stata interrotta da una grave malattia a seguito della quale la sua esistenza umana è stata sospesa per una cinquantina di giorni.
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Piero Favari

Il 25 Ottobre alle ore 21 in Baita Baradello ci intratterrà
Piero Favari in:
"La figura mitica di FAUSTO COPPI" : il suo mondo, i suoi tempi.
Fausto Coppi nasce a Castellania, in provincia di Alessandria, il 15 settembre del 1919. I suoi genitori sono proprietari di un piccolo fondo con cui riescono a malapena a mantenere la famiglia. Fausto non ha nessuna intenzione di fare il contadino e a tredici anni si impiega come garzone in una salumeria di Novi Ligure. Nasce qui l'amore per la bicicletta. Fa la spola fra Novi e Castellania e viene segnalato a Biagio Cavanna, che gestisce una scuola di ciclismo e gli insegna il mestiere.
Nel 1940, al suo esordio al Giro d'Italia, vince fra la sorpresa generale. Ha 21 anni, e poco dopo è chiamato sotto le armi. Il 7 novembre 1942 stabilisce il record mondiale dell'ora: 45, 798 km che durerà fino al 1956.
Nel 1946, ingaggiato dalla Bianchi, vince la Milano-San Remo. L'anno dopo, il suo secondo Giro d'Italia. Inizia a guadagnare moltissimo. Ha le gambe lunghe e sottili, il torace ampio e lo sterno sporgente come un uccello. Sembra fatto apposta per completare la bici. Ma è, soprattutto, un eroe accessibile. Come scrive Gianni Brera, fa parte 'della razza dei contadini che diventano toreri, o ciclisti o pugili famosi (') senza mai riuscire a liberarsi da quel loro peccato originale, dai secoli di miseria e di umiliazione'. Per questo l'Italia spera per lui.
E lui rivoluziona il sistema di preparazione del ciclismo agonistico. È attento a ogni particolare, si allena con precisione e costanza e nel 1949 vince tutto: la Milano-San Remo, i giri di Romagna, del Veneto e di Lombardia, il campionato italiano su strada e quello mondiale d'inseguimento. Ma soprattutto compie una delle più clamorose imprese di tutti i tempi: l'accoppiata Tour de France e Giro d'Italia. Quando pedala, il radiocronista Mario Ferretti commenta: 'un uomo solo è al comando, la sua maglia è bianco-celeste, il suo nome è Fausto Coppi'.
Nasce il mito del 'campionissimo'.
Ripete la stessa impresa nel 1952, e nel 1953 vince il Giro d'Italia per la quinta e ultima volta. La sua carriera finisce qui, nell'Italia di Peppone e Don Camillo. E mentre il paese è scosso dall'affare Wilma Montesi, che vede notabili democristiani implicati nella morte della ragazza, Coppi lascia la moglie. Va a vivere con Giulia Occhini, 'la dama bianca', sposata con un medico e madre di due figli. In un'Italia disposta ad ammettere tradimenti e a perdonare, contro pentimento, le colpe commesse, purché sia salva la forma matrimoniale, l'opinione pubblica si divide.
Per alcuni Coppi è un mito. Altri gli preferiscono Bartali, il rivale di sempre, che, diversamente da lui, è cattolico, ed è un buon padre di famiglia.
Il 10 dicembre 1959 parte per Ougadougou, nell'Alto Volta, dove partecipa a battute di caccia. Muore a Tortona meno di un mese dopo per una febbre malarica non riconosciuta.
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Enrico Tagliabue

La sera del 10 Maggio gli “Amici del Baradello”
annovereranno nel loro convivio in Baita Baradello
un personaggio di spicco nell'ambito dell'industria del legno:
il comm. Tagliabue Enrico;
titolare della prestigiosa ditta canturina TABU
Argomento della serata:
L'albero, questa sera è “in vena”
Nata nel 1927 a Cantù (CO), prima tintoria del legno al
mondo e leader nel settore, TABU è presente a livello
internazionale con una vasta gamma di piallacci naturali
di tutte le specie legnose, piallacci naturali tinti in una
vastissima gamma di colori, legni multilaminari (M.W.),
decori prefiniti, tranciati e masselli, bordi in legno,
parquet e rivestimenti. La produzione TABU è così varia
da soddisfare ogni esigenza del design e dell’industria.
TABU da sempre associa all’amore per il legno
l’interesse e il rispetto per l’ambiente: TABU si è dotata,
con notevoli investimenti, di impianti di depurazione
all’avanguardia. I coloranti impiegati per la tintura del
legno sono reperiti dai produttori selezionati che
operano nel rispetto sia dell’ambiente, sia delle leggi
vigenti in materia di tossicità. L’approvvigionamento
delle materie prime avviene principalmente in aree di
rimboschimento poste sotto controllo degli organi
preposti nei luoghi d’origine.
TABU ha conseguito la certificazione FSC
per Green, linea di piallacci naturali tinti,
ideali per rivestimenti d’interni ed
elementi d’arredo. Il marchio FSC (Forest
Stewardship Council) identifica prodotti
contenenti legno provenienti da foreste
gestite secondo rigorosi standard
ambientali, sociali ed economici. TABU si
è inoltre dotata di un documento di
Politica Ambientale che ispira ogni sua
azione a livello produttivo e manageriale.
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